Biodinamica Craniosacrale

Elementi di Biodinamica Craniosacrale

spiaggia di sabbia nera

Un po’ di storia…

La Biodinamica Craniosacrale è una pratica basata sull’esperienza “percettiva”  attraverso un contatto delle mani delicato e sottile, un modo di entrare in relazione con le forze vitali dell’essere umano, presenti e all’opera durante tutta la vita.

Questo approccio ha le sue radici nell’osteopatia fondata nel 1874 da Andrew Taylor Still e nella sua idea centrale, che risuona ancora oggi: “trovare la salute dovrebbe essere l’obiettivo del medico, chiunque può trovare la malattia”.

William Garner Sutherland studente di Still, medico e osteopata americano della prima metà del ‘900, identificò e riconobbe che oltre ai ritmi corporei espliciti e noti, come la respirazione polmonare e il battito cardiaco, esistono movimenti ritmici involontari non evidenti (del cranio, del cervello, delle meningi, del liquido cerebrospinale e dell’osso sacro), più sottili e più lenti che rivelano un’espressione della vita a livello tissutale e cellulare e, in modo cruciale, rivelano lo stato di vitalità del corpo.

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Biodinamica Craniosacrale

Biodinamica Craniosacrale – Il campo di relazione in una sessione

Silva Masini Capelli al vento e1675781574349

Illustrazione di Silva Masini

Ho conosciuto la Biodinamica Craniosacrale nel 2008 in modo del tutto casuale, dopo un incontro inaspettato con la mia amica storica Annalisa Martini, che non vedevo da più di dieci anni.
Annalisa ha fondato il Centro Na.Me a Firenze, ha edificato la formazione in Naturopatia e in Biodinamica Craniosacrale, è stata una straordinaria insegnante, e purtroppo ci ha lasciato qualche anno fa…
Ricordo molto bene quest’ incontro, io ero in un momento difficile con il mio lavoro di ricercatrice, alla ricerca di un’alternativa, e ne stavo fiutando e provando alcune, lei mi propose subito di provare con lei una sessione, senza dirmi altro.

Così la mia prima esperienza è stata da ricevente e all’interno di una relazione buona.
Ho un ricordo molto vivido di come mi sono sentita durante questo primo “contatto”.
Ero in contatto con un senso di “buono”, di “bene”, uno stare bene senza fare nulla, senza che mi preoccupassi di fare qualcosa per arrivare a stare bene, uno spazio  quieto e sicuro, di accoglienza incondizionata, gratuita, senza giudizio, un luogo amorevole e spazioso pieno di fiducia, uno spazio di risorsa.

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Meditazione

L’Attenzione alla Comunicazione

statua di buddha seduto posta sotto albero

Riporto qui alcuni passi di grande bellezza sulla pratica della consapevolezza nella relazione tratti da un discorso di Corrado Pensa tenuto all’A.Me.Co. durante un corso di tanti anni fa. 

L’ascolto

Quando ti trovi con qualcuno, ascolta attentamente ciò che dice. Se sta parlando con te sta facendo la cosa più importante.
Poni la stessa concentrazione e consapevolezza che usi quando ascolti il respiro: consapevolezza delle parole che stanno arrivando alle tue orecchie.
Ascolta senza porre fra te e lui dei pregiudizi.
Ascolta senza giudicare quello che dice, come lo dice, perché lo dice, quando lo dice.
Mentre il tuo interlocutore parla cerca di percepire consapevolmente le sensazioni che il dialogo fa nascere dentro di te.
Osserva la tua postura, osserva le reazioni al livello della mente, dello stomaco, del cuore, delle mani, delle gambe, dei piedi.
Non giudicare le sensazioni e le reazioni che nascono: osservale con gentilezza consapevole, e lasciale andare.

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Spunti per pensare insieme

Rimuovere gli Ostacoli

ghianda verde in primo piano

Due stralci da Irvin Yalom e Karey Horney sulla fiducia nel potenziale innato dell’individuo nel processo di realizzazione di sé. 

Questa ‘fiducia’ di base nelle forze vitali e evolutive inerenti all’essere umano, libere e all’opera in ‘condizioni favorevoli’, cioè in un ambiente relazionale empatico e aperto, è un principio base di diversi approcci terapeutici e uno dei cardini del counseling gestaltico e della biodinamica craniosacrale.

“Quando stavo cercando la mia strada, giovane studente di psicoterapia, il libro più utile che ho letto è stato Nevrosi e sviluppo della personalità di Karen Horney. E il concetto più utile in quel libro è l’idea che l’essere umano possiede una propensione innata alla realizzazione di sé stesso. Se si rimuovono gli ostacoli, secondo la Horney, l’individuo si svilupperà fino a divenire un adulto maturo pienamente realizzato, proprio come una ghianda diventerà una quercia.

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Due stralci da Irvin Yalom e Karey Horney sulla fiducia nel potenziale innato dell’individuo nel processo di realizzazione di sé. 

Questa ‘fiducia’ di base nelle forze vitali e evolutive inerenti all’essere umano, libere e all’opera in ‘condizioni favorevoli’, cioè in un ambiente relazionale empatico e aperto, è un principio base di diversi approcci terapeutici e uno dei cardini del counseling gestaltico e della biodinamica craniosacrale.

“Quando stavo cercando la mia strada, giovane studente di psicoterapia, il libro più utile che ho letto è stato Nevrosi e sviluppo della personalità di Karen Horney. E il concetto più utile in quel libro è l’idea che l’essere umano possiede una propensione innata alla realizzazione di sé stesso. Se si rimuovono gli ostacoli, secondo la Horney, l’individuo si svilupperà fino a divenire un adulto maturo pienamente realizzato, proprio come una ghianda diventerà una quercia.

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Due stralci da Irvin Yalom e Karey Horney sulla fiducia nel potenziale innato dell’individuo nel processo di realizzazione di sé. 

Questa ‘fiducia’ di base nelle forze vitali e evolutive inerenti all’essere umano, libere e all’opera in ‘condizioni favorevoli’, cioè in un ambiente relazionale empatico e aperto, è un principio base di diversi approcci terapeutici e uno dei cardini del counseling gestaltico e della biodinamica craniosacrale.

“Quando stavo cercando la mia strada, giovane studente di psicoterapia, il libro più utile che ho letto è stato Nevrosi e sviluppo della personalità di Karen Horney. E il concetto più utile in quel libro è l’idea che l’essere umano possiede una propensione innata alla realizzazione di sé stesso. Se si rimuovono gli ostacoli, secondo la Horney, l’individuo si svilupperà fino a divenire un adulto maturo pienamente realizzato, proprio come una ghianda diventerà una quercia.

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Spunti per pensare insieme

Vivere Creativamente

disegno a colori su tela di helder Cardoso

Illustrazione:  Helder Cardoso

Un bellissimo testo di Donald W. Winnicott che rintraccia l’origine della creatività personale nell’esperienza relazionale di base tra madre e bambino. *

Definizione di creatività

Qualunque sia la definizione di creatività che si voglia accettare essa deve includere il concetto di validità o di inutilità della vita a essere vissuta, e ciò quale conseguenza dell’accettazione o della negazione che la creatività faccia parte dell’esperienza individuale del soggetto.

Per essere creativa, una persona deve esistere e avere il sentimento di esistere, non tanto come certezza consapevole, quanto come un dato di base da cui partire.

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